La paura di vedersi riflessi in uno specchio.
Giunge al Counselor ad indirizzo psicobiologico una problematica più diffusa di quanto si pensi: la paura persistente, irrazionale ed ingiustificata degli specchi o di vedersi riflessi in uno specchio.
La persona - resasi conto di questo problema dal parrucchiere! - sente una indebita ansietà guardandosi allo specchio pur rendendosi conto della irrazionalità di tale paura.
E' infatti una paura limitante di cui soffre un settore nascosto della popolazione: al di là di costituire una realtà, quali possono essere le variabili che la favoriscono e che fare?
Una premessa: la percezione del nostro corpo, riflessa dallo specchio, così come la sua valutazione, va ben oltre a ciò che lo specchio stesso restituisce oggettivamente.
Le persone spesso non sono gentili con sé stesse: per questo vedono immagini alterate della loro psiche.
La persona che soffre sa che la paura che avverte è assurda, ma non può evitarla.
Si tralasciano i casi in cui queste situazioni sono frutto di superstizione, di idee irrazionali che portano alla convinzione che un riflesso dello specchio può danneggiare la persona stessa che lo determina con la propria immagine.
La persona che soffre di eisoptrofobia, avvertendone l'assurdità, ha paura, teme il riflesso proiettato nello specchio e quindi non guarda nello specchio perché vuole evitarlo: vuole evitare ciò che rappresenta in relazione al riflesso proiettato.
L'evitamento è il comportamento tipico di chi si allontana da un possibile pericolo per appunto evitare la situazione angosciante e svolge un ruolo cruciale nel consolidamento delle fobie.
L'evitamento svolge il ruolo fondamentale nel consolidamento della fobia ed alimenta la paura.
Le cause della eisoptrofobia si trovano nel vissuto della persona affetta dal problema, in eventi traumatici che suscitano emozioni e sentimenti spostati allo specchio che diventa oggetto della fobia.
Il tutto si ripercuote sull'immagine di sé dalla quale si rifugge.
Ecco perché fondamentale nel percorso volto a far scomparire la fobia, appare la riconquista o conquista della propria stima e la riacquisizione o acquisizione della fiducia in sé stessi.
Le cause variano da persona a persona e spesso sono la combinazione di più fattori non semplici da capire.
Tra le cause comuni più diffuse di altre possiamo elencare le seguenti:
- esperienze negative passate
- fattori genetici
- condizionamento sociale
- eventi stressanti come le situazioni di vita difficili o particolari che possono aumentare la sensibilità alle fobie o contribuire allo sviluppo di nuove.
I sintomi possono essere emotivi e fisici quali l'ansia intensa (addirittura panico in certi casi), l'aumento della frequenza cardiaca; la sudorazione eccessiva, i tremori, senso di agitazione, sensazione di vertigini o svenimento, senso di perdita di controllo, desiderio di evitare completamente situazioni che possono comportare l'osservazione di sé stessi nello specchio, pensieri ossessivi riguardo l'immagine corporea o la percezione di sé stessi, disturbi del sonno, terrore irrazionale.
I sintomi variano sia per l'intensità che in manifestazione da persona a persona, interferendo nella vita quotidiana.
Il Counselor ad indirizzo psicobiologico può senz'altro accompagnare la persona a superare la propria paura volgendo al cambiamento: oltre che con le tecniche scientifiche proprie, il Counselor qualificato può interagire anche con la pratica della mindfulness, comunque per aiutare a gestire l'ansia e sviluppare una maggiore consapevolezza dei propri pensieri e delle sensazioni associate alla eisoptrofobia.
L'azione interattiva con lo psicologo può rivelarsi importante al fine di esaminare e sfatare le credenze negative riguardanti gli specchi ma soprattutto come forma di contrasto delle fobie (terapia cognitivo comportamentale - TCC).
Il Counselor utilmente accompagnerà la persona affinché parli anche con familiari e amici, accelerando il processo di recupero, aprendosi con condivisione oltre che con la comunicazione efficace con il counselor stesso.
Ovviamente nei casi più pesanti e dolorosi in cui tutto ciò non dovesse bastare, non resterà che rivolgersi ad un medico professionista che ben potrà anche prescrivere farmaci adatti a gestire i sintomi; il percorso fatto di presa di coscienza e di riflessione sulla propria paura, e di lavoro volto al cambiamento e al benessere , non potranno che giovare agevolando la terapia dello psichiatra che accoglierà un paziente già, in parte almeno, sensibilizzato sulla propria situazione che richiede tempo e pazienza (mai scoraggiarsi) nel processo di guarigione.
L'eisoptrofobia può manifestarsi in persone di ogni età e significativamente influenza la qualità della vita, anche limitando attività quotidiane e interazioni sociali.
E' importante non sottovalutare tale paura, curandola , migliorando la qualità della propria vita con cambiamento adattivo che porta al benessere.
Dr.ssa Enrichetta Proverbio
Counselor ad indirizzo psicobiologico
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